12/05/2019

A me Belfagor mi spiccia casa!

di Valeria Sechi
Lifestyle

A me Belfagor mi spiccia casa! Mi ha sempre affascinato il concetto di maschera, la complessità dei significati che può assumere e delle metafore che può rappresentare, seppure abusati, esercitano sempre una profonda suggestione nell'immaginario di ciascuno di noi.

Credo che nella top ten delle affermazioni a tema al primo posto ci sia : "TUTTI PORTIAMO UNA MASCHERA". Quello che trovo discutibile è il principio secondo cui questa affermazione debba avere necessariamente un'accezione negativa. In fondo credo che in molte circostanze indossare una maschera si possa considerare un'azione salva vita. Basti pensare a tutte quelle situazioni in cui celare il nostro disappunto o malcontento, ci ha permesso di conservare il posto di lavoro o salvare un'amicizia.

A volte la maschera è una transizione, necessaria a differire quel disappunto o quel malcontento, ad un momento più opportuno, per affrontare, per così dire, a bocce ferme, la situazione, con la certezza che la propria lingua non sia a servizio della rabbia o della delusione, ma sia strumento costruttivo piuttosto che martello pneumatico da demolizione!

Maschere come strumento quindi, un po' come quando devo piantare un chiodo e uso il martello che poi però ripongo, mica ci vado in giro tutto il tempo col martello in mano, a meno che non voglia rischiare un TSO immediato.

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